Come l'acqua
Passeggiavo riflettendo tra me e me, tra le lande desolanti della terra di mezzo su cosa ne fosse della mia identità. Ciò che un tempo ero si è dissolto, anche se permangono echi distanti fatti d'immagini solari e latenti come in un negativo prima di essere sviluppato. Non posso più tornare indietro, e anche se lo facessi, sarei estraneo in terra natia. All'improvviso una voce risuonò accanto: "sii come l'acqua" mi disse quello strano monaco cinese, comparso dal nulla, che si allontanava da me sorridendo a cavallo di un essere più strano di lui, somigliante ad un bufalo composto interamente d'acqua. Il mio sguardo rimase fisso su quella figura che via via si dissolveva in quel rivolo argenteo che scorreva lento e fiero, sempre più lontano da me, scolpendo nuovi sentieri su un terreno reso asciutto dal sole possente, adattandosi e plasmandosi per raggiungere lo scopo. In lontananza, oltre le terre incolte, tra le dune lunari, qualcuno con una tuta gialla addestra corpo e spirito a divenire nulla. Ad Essere come l'acqua.